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Gli manca un vaccino

Quando andavo alle medie avevo una Prof. Di matematica che ci ripeteva sempre la stessa frase

“Con le frasi degli studenti potrei farci un libro”,

ma chi avrebbe pensato che da grande, mi sarei trovata a pensare lo stesso dei miei clienti.

 

A partire da “ ma la cacca come la raccolgo”, fino a “il mio Pongo credo sia in calore” ognuno ha un’uscita che mi fa pensare “ma dove le leggono?”.

Su alcune mi giustifico pensando che magari sono convinti cosi, ma altre sono conscia che siano dovute alla mala informazione, o peggio all’incompetenza di altri professionisti del settore.

La prima su tutte?

“Gli manca un vaccino, non posso metterlo per terra”

E a quel punto la mia faccia è tipo “Ma tutto apposto?!”

Se mi conosci sai di che espressione sto parlando, se non mi conosci… Lo capirai quando mi vedrai di persona.

La vaccino-fobia credo sia una delle cose che mi manda più fuori di testa di tutte, ritieniti fortunato, almeno sai già di cosa non parlarmi quando ci vediamo.

Secondo il ragionamento di questi terrorizzati dai batteri presenti nel mondo, io, i miei cani e quelli che seguo in educazione saremmo già morti da un pezzo, eppure guarda un po’ siamo ancora tutti qui. Pazzesco eh?!

Ti faccio un esempio: lo scorso weekend è arrivata qui una signora con un barboncino toy in braccio chiedendo informazioni, quando ho provato a spostare la giacca della signora per vedere il muso di questo topino, mi è arrivato un sonoro: “Non lo toccare che gli manca un vaccino”, e io mi sono trovata di nuovo in versione “Ma tutto apposto?”

Quando qualcuno così arriva al campo, nella mia testa inizia un controllo accurato stile Matrix in cui cerco di capire quale sia il problema e spesso capisco che è del loro veterinario, non loro.

Eh già, perché la colpa non è del padrone innamorato del suo cane, perché giustamente lui di cinofilia non sa niente e si affida a chi dovrebbe capirne qualcosa, ma sempre più spesso trovo veterinari convinti che appoggiando a terra il cane prima dei vaccini capiti il peggio.

Ora, io capisco che il terrore di quel raro caso che si prende una malattia facendo camminare il cane vi terrorizzi e vi tolga qualsiasi interesse nel fargli appoggiare due zampe sul cemento, ma tutto questo solo perché poi i cani in educazione non li avete voi, giusto?!

Perché sono certa che se stesse a voi il compito di spiegare il mondo a un cane che lo ha visto per 4 mesi da una borsetta, o addirittura mai visto, correreste un minimo di rischio.

Far perdere a un cane i primi 2 mesi di vita col padrone è una pugnalata enorme, è ciò che poi lo porta a essere terrorizzato da tutto, a non avere ancora instaurato un rapporto con l’umano di condivisione e troppi altri problemi, che paragonati a quel minimo di rischio, vi assicuro non sono niente.

Fargli perdere quei mesi significa incorrere in problemi di fobie, mancata socializzazione con i conspecifici, mancata socializzazione col mondo (le bici, le auto, i pedoni, i bambini…) e poi come farà un cucciolo a capire che i bisogni un bel giorno non saranno più da fare sulla traversina, ma fuori.

Ma poi, manco vivessimo nel Regno Lombardo Veneto nel 1800 infetti da colera, le malattie coperte dai vaccini sono pressoché debellate nel nostro paese! Al massimo li potrai trovare in zone di campagna o di bosco, dove puoi incontrare animali selvatici, ma di certo non in passeggiata in paese, al centro cinofilo e nemmeno a casa dell’amico che ha 3 cani sani e curati.

Quindi ti prego, al tuo cane vieta le zone pericolose, non il mondo.

Non puoi vietare di vivere a un cane.

E non puoi vietare di fare il cane al cane.

Annusare, leccare, toccare, se glielo vieti lo rendi debole molto più che senza un vaccino.