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Bocciolo di fiore di ciliegio

Sono le 15.00.

É il 16 Agosto.

Le cicale cantano, noi umani siamo nascosti nei posti in cui c’è un filo di Aria condizionata e riposiamo in attesa di poter uscire.

Le lucertole invece escono e vanno al sole, Victor si alza di scatto.

Si stava riposando al fresco, ma il suono di una foglia mossa dal piede di una lucertola lo ha svegliato e ora il caldo non importa più, deve trovarla.

Mi affaccio alla finestra per vederlo rincorrerla, ma mi distraggo.

Vedo lei.

Sta seduta, affianco a un oleandro e ne annusa i fiori. La testa si allunga nel cono di odore e il naso si muove leggermente.

Chissà da quanto era lì immobile ad annusare.

Bocciolo di fiore di ciliegio.

Questo è il suo nome: Sakura.

Sakura é la mia Akita Giapponese. So che una vera cinofila non ha cani come l’Akita, solo cani super prestanti, ma si trattava di salvarle la vita.

E quindi é insieme a me da 6 anni.

Se non l’avessi presa io, o qualcuno con della voglia di fare e passione, chissà ora dove sarebbe.

Sakura ha una malattia del cervelletto che non le dà equilibrio, soffre di attacchi di panico incontrollati, non è in grado di camminare su superfici lisce, per mangiare e bere le facciamo un percorso di tappeti verso le ciotole.

Il giorno in cui è arrivata, aveva 3 anni.

Papà aveva scoperto che era in cerca di casa e sapendo il mio amore per gli Akita, avendo perso il mio Aki (di cui ti ho già parlato), aveva deciso di prenderla a casa.

L’allevatore l’aveva comprata dal Giappone come fattrice, ma una volta arrivata non era esattamente come se la aspettava.

Sakura era più bassa degli Standard di Akita, meno arancione e ha il muso più lungo, ma soprattutto era malata e quindi mostrava comportamenti veramente atipici.

Arrivata a casa, mi ci sono dedicata subito, non la conoscevo per nulla e così decisi di iscrivermi a un corso di educazione.

Durante il corso Sakura mostrava un sacco di difficoltà, si bloccava e evitava di camminare ogni volta che si usciva, ringhiava e attaccava tutti i cani e mostrava attacchi di panico continui.

La soluzione Delle “educatrici” fu semplice: tu e Sakura lavorerete in disparte.

Risultato: Facemmo il percorso da sole, in un campetto più piccolo, allontanate dagli altri e soprattutto non considerate, perché non capivano come mai Sakura fosse così.

Fu proprio grazie a lei e a questo corso, che inizio la mia voglia di capire qualcosa in più.

Sakura non era un cane che poteva essere etichettata come “pazza”, doveva esserci qualcosa sotto e io volevo che vivesse serena, il più possibile.

Rudi, il mio piccoletto di cui ti parlerò, fu il suo aiutante principale.

Rudi era un meticcio fantastico, con il corpo di un barboncino e il carattere di un Jack Russell, un instancabile lavoratore, un guardiano perfetto e un leader nato.

Sakura “la matta aggressiva coi cani” lo seguiva in ogni sua mossa, saliva le scale se le saliva lui, entrava nei posti se ci entrava lui e giocavano insieme per ore.

Come spesso succede, un cane aveva aiutato un altro cane, molto più che le “educatrici” che avevo pagato.

Nessuno, in tutti gli anni in cui Sakura era stata con me, mi aveva mai consigliato di farle una visita neurologica.

So cosa stai pensando, non potevi pensarci tu?

Hai ragione. Ma quando veterinari e educatori ti dicono solo che “è fatta così” oppure “ha un po’ di artrite”, “oppure é giapponese”, non ci pensi che possano aver studiato anni per dirti solo cavolate.

Fino a che incontrai Jessica Ciminnisi, che dopo aver visto un attacco di panico di Sakura mi consigliò subito una visita neurologica.

L’esito fu semplice: “ha un problema neurologico, il cervelletto é lesionato e non le permette la stabilità”.

Era molto semplice, per quanto strano potesse sembrare, alleggeriva anche il cuore. Almeno ora sapevamo perché. Dopo anni ci erano chiari i comportamenti di Sakura e finalmente potevamo aiutarla nel migliore dei modi.

Ora Sakura é sempre lei.

Trema se sta ferma, soffre di attacchi d’ansia, e a casa segue i tappeti per mangiare e bere.

Ma senza paure, angosce e convinzioni che fosse matta, siamo riuscite a lavorarci.

Ora Sakura fa seduto e anche zampa.

Ora Sakura gioca con tanti cani e la uso anche con cani molto spinti, perché sa segnalare molto bene e da limiti chiari.

Ora Sakura si diverte con le persone, fatica a fare tante cose, ma é collaborativa.

Perché Sakura non è stupida o aggressiva.

É solo malata fisicamente, quindi a volte e prevenuta, a volte ha l’autostima sotto i piedi e devi alzargliela, a volte devi starle accanto negli attacchi di panico e aspettare che passi, e poi si é anche un po’ giapponese.

Quindi si, non devi abbatterti. Mai.

E devi andare a fondo alle cose. Sempre.

A volte, temiamo che il nostro cane sia aggressivo perché mostra i denti, ma magari è solo un cane molto bravo e che segnala prima di attaccare. Con questo non voglio dirti, liberalo e vedi che succede.

Ma prova a fidarti di più di lui, prova a credere più a te stesso, che il tuo cane lo conosci, piuttosto che a chi ti consiglia senza metterci il giusto amore.

Chiedi, domanda, studia, più sai è più puoi migliorare.

Non tanto per te, quanto per il tuo cane.